Vasto II
Bajo la lluvia.
Esta mañana se han cumplido los pronósticos y llueve a cántaros. Felizmente tenemos el primer periodo del día libre. El cielo se hunde en el mar sin solución de continuidad.
Aprovechamos para visitar el Palazzo d'Avalos. Es un edificio del XV, época de la que sólo queda el patio, con un aire decadente, descuidado, aunque el exterior esté brillantemente restaurado. El nombre del palacio proviene de un propietario de origen español afincado en Italia.
En el interior se presenta una zona de arqueología con piezas de bronce, cerámica y piedra bien catalogadas. Nos llama poderosamente la atención un sepulcro marmóreo para enterrar a dos personas. Poco visto.
Lucen algunos de los mosaicos romanos de la antigua ciudad, VASTUS, encontrados en las inmediaciones de la iglesia de S. Antonio. Son muy hermosos.
Queda la pinacoteca, dedicada fundamentalmente a la familia Palizzi. Es una pintura muy decimonónica, de temática costumbrista y realizada al aire libre. Luego hay otras secciones de los años setenta del pasado siglo, que tampoco logran atraparnos. La planta dedicada a la ropa abruzzese sí que resulta más curiosa. Suelos y techos están bellamente decorados.
Desde una ventana se divisa el jardín del palacete y al fondo, desdibujado, Vasto Marina.
Cae tanta agua que nos privaremos de asomarnos a la balconada que da a la hondonada que se produjo en 1956 y que se llevó por delante la parte levantina de la ciudad, la famosa frana. De una iglesia quedó sólo la fachada de poniente.
Cierran a las 12:00 y buscamos dónde comer. Temos suerte con una cocina de artesanía, exquisita. Luego podemos descansar un rato mientras se secan ropa y zapatos. Y a la tarde nos incorporan a un grupo de alumnos de Unitre, y seguimos tres cursos distintos, uno dedicado a la familia Palazzi, otro de fotografia, en el que el fotógrafo presenta y comenta su obra, tomada en diferentes momentos de luz. Algunas parecen mágicas. Por último, el más numeroso, se centra en la música y la emoción, y nos homenajean con canciones españolas muy populares aquí.
Y, bajo la lluvia, nos devuelven al centro de la ciudad. Con el tiempo que hace no apetece siquiera salir a cenar.
Questa mattina le previsioni si sono avverate e piove a dirotto. Fortunatamente abbiamo il primo periodo della giornata libero. Il cielo sprofonda nel mare senza interruzioni.
Abbiamo colto l'occasione per visitare il Palazzo d'Avalos. Si tratta di un edificio del XV secolo, di cui rimane solo il cortile, con un'aria decadente e trascurata, sebbene l'esterno sia stato brillantemente restaurato. Il nome del palazzo deriva da un proprietario di origine spagnola che si stabilì in Italia.
All'interno si trova un'area archeologica con pezzi di bronzo, ceramica e pietra ben catalogati. Particolarmente suggestivo è il sepolcro in marmo per la sepoltura di due persone. Non si vede spesso.
Alcuni dei mosaici romani dell'antica città di VASTUS, ritrovati nelle vicinanze della chiesa di Sant'Antonio, sono in bella vista. Sono molto belli.
Rimane la quadreria, dedicata principalmente alla famiglia Palizzi. Si tratta di una pittura molto ottocentesca, di genere e dipinta all'aperto. Ci sono poi altre sezioni degli anni Settanta del secolo scorso, che pure non riescono a catturare la nostra attenzione. Più curioso è il piano dedicato all'abbigliamento abruzzese. I pavimenti e i soffitti sono splendidamente decorati.
Da una finestra si vede il giardino della villa e Vasto Marina sullo sfondo.
La quantità d'acqua che sta cadendo è tale da privarci del balcone che si affaccia sul burrone che nel 1956 spazzò via la parte orientale della città, la famosa "frana". Rimase solo la facciata ovest di una chiesa.
Chiudono alle 12:00 e cerchiamo un posto dove mangiare. Siamo fortunati a trovare una squisita cucina casereccia. Poi ci riposiamo un po' mentre i vestiti e le scarpe si asciugano. Nel pomeriggio ci uniamo a un gruppo di studenti dell'Unitre e seguiamo tre diversi corsi, uno dedicato alla famiglia Palazzi, un altro sulla fotografia, in cui il fotografo presenta e commenta le sue opere, scattate in diversi momenti di luce. Alcuni di essi appaiono magici. Infine, il corso più numeroso si concentra sulla musica e sulle emozioni, e ci omaggia con canzoni spagnole molto popolari qui.
E, sotto la pioggia, ci riportano in centro città. Con questo tempo, non vale nemmeno la pena di uscire a cenare.










Comentarios
Publicar un comentario